PERUGINO® rosa cespuglio arbusto medio

PERUGINO®

Perugino® (Oralipar) è una rosa esclusiva del nostro vivaio La Rosa del Borghetto, in collaborazione con i creatori lionesi di Orard. La rosa Perugino ha vinto nel 2024 il Concorso internazionale delle Nuove Rose di Nyon, in Svizzera, aggiudicandosi la  “Coupe du Parfum”, per il suo  Il forte profumo fruttato. È stata battezzata a “I giorni delle Rose” (Villa Fidelia di Spello, PG, 26/28 maggio 2023) ed è stata presentata in anteprima anche a Orticola (Parco Indro Montanelli, Milano, 11/14 maggio 2023). Il fiore di Perugino è rosso, vellutato e turbinato. Perugino è un rosaio dal carattere forte come l’artista a cui è stata dedicata. Il “Divin Pittore”, ovvero Pietro Cristoforo Vannucci, detto Il Perugino. La bellezza di Perugino renderà ogni giardino un capolavoro di arte e natura, come la regione che ne custodisce i natali, l’Umbria. La rosa Perugino ha ottenuto il patrocinio del Comitato promotore delle celebrazioni per il quinto centenario dalla morte del pittore Pietro Vannucci detto “il Perugino”, ed è entrata a far parte della collezione di rose del Roseto Botanico Carla Fineschi, che raccoglie specie e i migliori ibridi di rose da tutto il mondo. Perugino,  Chiara e Francesco e Mistica Umbria sono rose acquistabili unicamente in questo sito.

In foto anche il dipinto di scuola peruginesca custodito all’interno del nostro vivaio, oltre all’autoritratto del pittore e un ritratto della Maddalena.

Brevi cenni storici

Pietro Vannucci, detto il Perugino, nasce a Castel della Pieve (oggi Città della Pieve), nella provincia di Perugia. La sua nascita potrebbe collocarsi tra il 1445 e il 1446. Definito “il meglio maestro d’Italia” e “Divin pittore” in alcuni versi del pittore Giovanni Santi (padre di Raffaello). Il soprannome Perugino, con cui è più comunemente conosciuto, gli viene assegnato fuori dall’Umbria.

Giovanissimo, Perugino affianca come apprendista Piero della Francesca ad Arezzo. Nel 1470 si trasferisce a Firenze e frequenta una delle botteghe cittadine più famose all’epoca, quella di Andrea del Verrocchio. Qui il Perugino entra in contatto con Leonardo da Vinci, Botticelli, Lorenzo di Credi, Ghirlandaio e Filippo Lippi.
Successivamente, l’artista umbro realizzerà opere a Perugia e a Roma, Tra il 1478 e il 1479, per Papa Sisto IV, per il quale realizzerà opere anche all’interno della Cappella Sistina, insieme a Sandro Botticelli.

Nel 1493 sposa Chiara Fancelli, sua musa ispiratrice e volto della Madonna e della Maria Maddalena nelle opere sacre degli anni successivi.

Nello stesso periodo lavora tra Firenze e Perugia; nella sua bottega, tra i nuovi allievi, accoglie il giovane Raffaello. La fama del Perugino arriva fino a Mantova e le sue botteghe di Firenze e Perugia saranno per anni le più produttive d’Europa. Tornerà in Umbria nell’ultimo periodo della sua vita, rappresentando spesso il paesaggio umbro. Dolci colline e specchi d’acqua si inseguiranno nelle sue ultime opere sino al 1523, anno della sua morte per peste.

Luce e monumentalità incontrano naturalismo ed eleganza del tratto in Perugino, attraverso i modi gentili della pittura umbra. Negli anni la pittura del maestro si farà sempre più sontuosa e magistrale nel disporre accordi di colore al servizio di una luce diffusa e presente. I personaggi diverranno sempre più centrali nelle opere, cristallizzati in una sofisticata e indefinita espressione dei visi, divenuti memorabili in molte opere.

«Ma nessuno di tanti discepoli paragonò mai la diligenza di Pietro, né la grazia che ebbe nel colorire in quella sua maniera, la quale tanto piacque al suo tempo, che vennero molti di Francia, di Spagna, d’Alemagna e d’altre provincie, per impararla.”
Giorgio Vasari